BREAKING POINTS

Un breaking point è il punto di rottura: il momento in cui un sistema, meccanico, naturale, sociale o politico, non regge più le pressioni a cui è sottoposto. È la soglia oltre la quale non si torna indietro: l’equilibrio salta, il collasso inizia, oppure si apre lo spazio per un cambiamento radicale.
Nel nostro presente, i breaking points si moltiplicano. Clima, ecosistemi, disuguaglianze, guerre, democrazia, salute pubblica, informazione: tutto si intreccia in una policrisi globale.
BREAKING POINTS è un osservatorio critico sulla crisi sistemica. Uno spazio in cui scienza, etica e politica si incontrano per capire dove siamo, cosa sta cedendo, e cosa possiamo ancora trasformare.

Sostenibilità

  • Blue Acceleration: la nuova corsa al mare tra geopolitica, tecnologia e sfruttamento.

    1. Un nuovo capitolo della colonizzazione planetaria

    In questo secolo, l’oceano sta subendo una trasformazione silenziosa ma profonda. È ormai evidente che lo sfruttamento delle risorse marine non è più una semplice questione settoriale — legata alla pesca o alla navigazione — ma il cuore pulsante di una nuova fase della modernità capitalista: quella della Blue Acceleration, o Accelerazione Blu.

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  • Marx ecologista? A colloquio con Saitō Kōhei

    La sopravvivenza della specie umana dipenderà dal superamento del modello economico in cui viviamo. Dall’ecosocialismo al comunismo della descrescita, il filosofo giapponese Saitō Kōhei ha ripensato Marx per il XXI secolo. Lo intervista Dario Bassani, responsabile editoriale di Lucy sui mondi.

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  • Il paradosso dell’energia infinita.

    Il 13 dicembre 2022, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti annunciò una svolta storica nella ricerca sulla fusione nucleare: per la prima volta, un esperimento in laboratorio aveva prodotto più energia di quella utilizzata per innescare la reazione di fusione. Questo risultato, ottenuto presso la National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory, potrebbe aprire la strada a nuove fonti di energia pulita e praticamente illimitata. La notizia ebbe risonanza planetaria.

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  • Deep-sea mining: un limite da non superare

    Sta per partire – e penso sia ineluttabile, purtroppo – la corsa all’oro del deep-sea mining. E’ opportuno che gli scienziati ambientali prendano una posizione estremamente critica nei confronti di questa catastrofe annunciata, anche rinunciando a progetti e collaborazioni con soggetti coinvolti nella distruzione ambientale.

    Perché scienza, società e giustizia ecologica devono fermare l’estrazione mineraria degli abissi.

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  • “Trasformare il mondo”? L’illusione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)


    Nel settembre 2015, a New York, le Nazioni Unite lanciarono quella che venne subito definita “la più ambiziosa agenda mai adottata per il futuro dell’umanità e del pianeta”. Fu un momento solenne. I 193 Paesi membri adottarono all’unanimità l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, articolata in 17 Obiettivi e 169 target. La promessa era chiara: entro il 2030 avremmo messo fine alla povertà, garantito l’uguaglianza, contenuto il riscaldamento globale, invertito la perdita di biodiversità e assicurato giustizia e benessere per tutti.

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